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Neoclassical economics and the failure of predictions

 

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In my book “Science and the Economic Crisis”  I dedicate a chapter to discuss the roots of neoclassical economics and the comparison of its predictions against reality. In summary my thesis is the following :

1. Predictions in science are used to test theories, that is, the hypotheses and the assumptions underlying these theories;
2. There has been a failure in the prediction of all recessions that occurred from 1989 to 2012 (see here and  here). But the most spectacular failure occurred for the 2008 crisis (which was instead predicted by some economists belonging to different schools than the neoclassical).
3. Models used to make predictions are based on the neoclassical theory;
4. Neoclassical economics rests therefore on hypotheses and assumptions that are not consistent with reality and for this reason it is a pseudo-science;
5. Indeed neoclassical economics has given support to the idea that free markets should naturally finds an equilibrium state and by deregulating and liberalizing the markets would increase the efficiency of the economic system. On the contrary, by doing so one has created the conditions for the unstable regime that gave rise to the crisis. Continue reading Neoclassical economics and the failure of predictions

Equilibrio e crisi economiche: gli economisti neoclassici sono come i meteorologi?

Si è discusso spesso sull’uso della matematica in economia. C’è chi sostiene che usare la matematica sia evidenza di quel rigore formale che fornirebbe all’economia lo status di scienza esatta sull’esempio della fisica: ad esempio Luigi Zingales scrive nel suo Manifesto Capitalista:

La storia della fisica nella prima metà del XX secolo è stata una straordinaria avventura intellettuale: dall’intuizione di Einstein del 1905 sull’equivalenza tra massa e energia alla prima reazione nucleare controllata del 1942. Lo sviluppo della finanza nella seconda metà del Novecento ha caratteristiche simili”.

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Presentazione del libro Previsioni di Mark Buchanan

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Mercoledi 3 dicembre 2014 h. 19,00
Zo Centro Culture Contemporanee

“Previsioni – cosa possono insegnarci la fisica, la meteorologia e le scienze naturali sull’economia”
di MARK BUCHANAN
prefazione di Francesco Sylos Labini

Intervengono: Francesco Sylos Labini, Andrea Rapisarda, Alessandro Pluchino e Alessio Biondo.

“Mercati ed economia sono tra le cose maggiormente complesse dell’universo.” M.B.

Riuscire a prevedere le intemperie finanziarie, così come ormai riusciamo a fare con gli uragani e le tempeste, forse resterà solo un sogno; tuttavia le teorie scientifiche adoperate per le previsioni in campo meteorologico o in geologia per la prevenzione dei terremoti, se applicate all’analisi del sistema economico, possono offrire un riparo dalle turbolenze che ciclicamente si abbattono sul sistema capitalistico odierno.
Il crollo finanziario del 2008 non ha minato soltanto le fondamenta del sistema economico mondiale, ma ha anche sancito la crisi del pensiero economico finora dominante.
Nel raccontare la storia economica di questi ultimi anni, Mark Buchanan trasmette un nuovo modo di pensare che potrebbe rivoluzionare le scelte di politica economica.

Mark Buchanan (Cleveland, 31 ottobre 1961) fisico e divulgatore scientifico statunitense, ha scritto per la rivista scientifica internazionale «Nature» e per il magazine «New Scientist». Columnist del «New York Times», attualmente è editorialista per il giornale «Nature Physics» e collabora con «Newton» e «Wired».
In Italia ha già pubblicato Ubiquità (2001), Nexus (2003) e L’Atomo sociale (2007), tutti con Mondadori.