Come la Bomba ha cambiato il mondo

Il 28 gennaio di quest’anno, il celebre Bulletin of the Atomic Scientists ha spostato in avanti di un secondo il cosiddetto “orologio dell’apocalisse” (doomsday clock), che misura la distanza che separa il mondo dal disastro nucleare. Come spiega l’organismo, si tratta di un «avvertimento inequivocabile: ogni secondo di ritardo nell’inversione di rotta aumenta la probabilità di un cataclisma globale». Alla radice di questa lugubre prospettiva si situa l’arma nucleare, la cui messa a punto ad opera della squadra di scienziati appartenenti al Progetto Manhattan è considerata da molti alla stregua di un “peccato originale” inestinguibile. Cerchiamo di ripercorrere le tappe fondamentali di quel programma, individuando il ruolo effettivo svolto dai fisici nucleari che ne hanno fatto parte, assieme a Francesco Sylos Labini, fisico, saggista e dirigente di ricerca presso il Centro di Ricerca Enrico Fermi a Roma. È uno dei fondatori del blog Return on Academic Research and School (Roars), uno dei forum italiani più importanti per le discussioni sulle politiche di ricerca e istruzione superiore.

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