Category Archives: Science Diffusion

China and the challenge to western scientific and technological hegemony

Caravani M., Sylos Labini F. (2025), “La Cina e la sfida al primato scientifico e tecnologico
occidentale”, Moneta e Credito, 78 (311), pp. 1-22.
DOI: https://doi.org/10.13133/2037-3651/19012

Abstract


Since the time of Adam Smith, the debate on economic development has
generated significant theoretical reflections. However, since the 1980s,
with the advent of structural adjustment programmes, a neoliberal
paradigm has prevailed, promoted by the Washington Consensus.
Imposed on countries in the Global South, these policies have led to
deindustrialization, declining per capita GDP, and a loss of economic
sovereignty. In response, China has pursued an alternative path: the
Beijing Consensus, based on a gradual, planned, and autonomous
strategy of industrialization and innovation. By avoiding rapid
liberalizations and indiscriminate privatizations, China has achieved an
average growth rate above 5% for over forty years, surpassing the United
States in terms of GDP at purchasing power parity. This article examines
the role of the state and the Chinese Academy of Sciences in planning
technological and economic development. The analysis challenges the
negative predictions of Western economic literature and offers crucial
insights for rethinking development policies in the Global South.

Guida del Museo “Enrico Fermi”

Insieme a Riccardo Giustozzi ho scritto la guida al museo storico della fisica Enrico Fermi, che si trova nella famosa palazzina di Via Panisperna. Il Museo ha poi subito una riorganizzazione e dunque le sale attuali non corrispondono a quelle indicate nella guida. Tuttavia il contenuto storico e scientifico della guida rappresenta ancora una bussola per una visita al museo

La turbolenza della Via Lattea

La comprensione dei moti delle stelle nella nostra galassia, che in termini tecnici si chiama cinematica, rappresenta la base per capire la dinamica, e cioè come sia fatta la distribuzione di massa che la sostiene. La nostra galassia, come tante altre, è in prima approssimazione un disco in cui le stelle si muovono in orbite circolari intorno al centro, proprio come avviene per il Sistema solare. Conoscendo la velocità di rotazione in funzione della distanza dal centro, la curva di rotazione (si veda qui per maggiori dettagli), si può misurare la massa necessaria a rendere il sistema stazionario, cioè un sistema in cui le stelle si muovono in maniera tale da preservare le stesse proprietà nel corso del tempo.

Dunque, per misurare la curva di rotazione è necessario stimare la distanza dal centro della galassia di un numero sufficiente grande di stelle, come anche la velocità: ognuna di queste due grandezze richiede la misura di tre quantità indipendenti, per un totale di sei misure per ogni stella. Infatti, la posizione nello spazio è definita da tre coordinate e anche la velocità è una grandezza definita da tre componenti. Per quanto riguarda la posizione, due coordinate sono le due coordinate angolari della stella nella sfera celeste e la terza è la distanza da noi: le prime due sono relativamente facili da misurare attraverso un telescopio, mentre la distanza di una stella dalla Terra è la parte più problematica. Per farlo si utilizza la parallasse, il fenomeno per cui un oggetto sembra spostarsi di posizione in funzione del punto di osservazione. Se si osserva una certa stella a sei mesi di distanza, quando la Terra si trova nelle due posizioni opposte rispetto al Sole, si trova che la sua posizione in cielo è leggermente cambiata. Si può dunque misurare la differenza angolare tra le due posizioni apparenti nel cielo, e dalla determinazione di questo angolo attraverso semplici considerazioni trigonometriche (si conosce il raggio dell’orbita della Terra) si può calcolare la distanza.

(continua qui)

La materia oscura nelle galassie

In astrofisica per calcolare la massa di un corpo o di un sistema di corpi, come ad esempio il Sole o la nostra galassia, ci sono essenzialmente due modi: da una parte si può misurare la velocità che caratterizza il loro moto oppure si può misurare la distorsione della luce che inducono in sorgenti lontane, cioè sfruttando l’effetto di lente gravitazionale. Nel primo caso per trovare la massa da una velocità è necessario utilizzare un’ipotesi chiave: che il sistema sia in equilibrio stazionario.

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Rotation curves of the Milky Way and of external galaxies and a new mass model


Research Center for Astronomy and Applied Mathematics
of the Academy of Athens 
Webinar: TUESDAY 9 April 2024, 12:00 local time (UTC+3)
Rotation curves of the Milky Way and of external galaxies and a new mass model
Francesco Sylos Labini
Enrico Fermi Research Center, Rome, Italy
Abstract:
  
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Epilogo del “giallo” xylella

Qualcuno si ricorderà che nel 2016 avevo studiato abbastanza in dettaglio i dati di xylella. Poiché si trattava di statistica elementare e di leggere qualche illeggibile rapporto, armato di santa pazienza l’avevo fatto. Ed avevo scritto qui quello che avevo capito cioè che non c’era nessuna evidenza di rapporto causale tra presenza del batterio della xylella e disseccamento e neppure nessuna evidenza di correlazione. I dati che avevo visto all’epoca che erano gli unici pubblici riguardavano qualche migliaio di ulivi.

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Intervista a Rai Scuola: “La giornata della pace per la scienza e lo sviluppo”

Nel 2001, l’UNESCO ha istituito la Giornata Internazionale della Scienza per la Pace e lo SviluppoLa ricorrenza, celebrata il 10 novembre di ogni anno, intende dare risalto a tre aspetti fondamentali: il ruolo significativo della scienza nella società, la necessità di coinvolgere un pubblico ampio nel dibattito sulle questioni scientifiche emergenti e l’importanza e la rilevanza della scienza nella nostra vita quotidiana.

Oppenheimer, i fisici e la bomba

Il bel film Oppenhaimer ha attirato, a ragione, molta attenzione sulla bomba atomica e sul ruolo di chi l’ha costruita. Lasciando ad altri il giudizio cinematografico su un film così impegnativo e complesso, vorrei spendere qualche riga sul contesto della costruzione della bomba e sulle sue implicazioni. Un aspetto che è stato (necessariamente!) trascurato nel film è che il progetto della bomba è arrivato a compimento di quaranta anni di scoperte rivoluzionarie nella fisica: per limitarci agli anni ’30  ricordiamo la scoperta del neutrone (Chadwick in Inghilterra), la scoperta della radioattività artificiale (Joliot-Curie in Francia), la scoperta dei neutroni lenti fatta da Enrico Fermi con ragazzi di Via Panisperna a Roma, la scoperta della scissione dell’uranio (Hahn e Strassmann in Germania), la scoperta del plutonio e la separazione degli isotopi dell’uranio (negli Stati Uniti).  Parte fondamentale del progetto Manhattan è stata la realizzazione nel 1942 di un’impresa eccezionale: produrre una reazione a catena di fissione auto sostenuta e controllata. Questa è stata opera di un team di scienziati di cui Fermi, “L’ultimo uomo che sapeva tutto” come recita il titolo di una sua recente biografia (D. Schwartz, Solferino), l’unico in grado di dominare tutti gli aspetti del problema sia sperimentali sia teorici sia tecnologici, è stato sicuramente l’indiscusso leader scientifico.

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