L’economia neoclassica? Una pseudoscienza

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Conversazione con FRANCESCO SYLOS LABINI di FRANCESCO SUMAN e OLMO VIOLA

Pubblicato su Micromega 

L’economia è una scienza? I modelli elaborati dagli attuali economisti neoclassici hanno lo stesso potere predittivo delle teorie fisiche? Sono domande importanti perché come i modelli dei fisici sono usati per costruire razzi che mandano in orbita satelliti che ci permettono di usare i nostri smartphones e internet, così i modelli degli economisti neoclassici sono usati dai politici per prendere decisioni che hanno conseguenze sui servizi pubblici, sull’economia reale e sulle nostre scelte di vita. A quanto emerge da una recente disamina l’economia neoclassica può essere classificata come pseudoscienza e comporta una serie di conseguenze negative a vari livelli: in politica, nella società, nella cultura e nella ricerca scientifica. Di questo si discute nell’intervista con il fisico Francesco Sylos Labini.

Un modello teorico che ambisca a diventare una spiegazione scientifica della realtà dovrebbe produrre predizioni su fatti nuovi che permettano di controllarne l’affidabilità ed eventualmente confutarlo. Il successo empirico è un buon indicatore, non certo infallibile, dell’alta probabilità che una teoria possa aver colto una qualche regolarità della realtà, e possa conseguentemente divenire utile per pianificare azioni sulla stessa realtà. Un modello ipotetico che abbia ambizioni esplicative ma che fallisca il controllo empirico dovrebbe essere abbandonato dai ricercatori, e questo solitamente avviene nelle scienze sperimentali. Talvolta è possibile aggiungere ipotesi ausiliarie, ad hoc, che temporaneamente coprano le falle della teoria, ma un eccessivo accumulo di queste anomalie è segno di scarsa salute della teoria stessa, che andrebbe sostituita con una più aggiornata. Capita tuttavia che una comunità scientifica si affezioni particolarmente a un modello esplicativo e si dimostri talvolta restia ad abbandonarlo, nonostante i suoi ripetuti fallimenti predittivi. Se le resistenze sono dovute a convinzioni arbitrarie derivanti da una determinata visione del mondo (Weltanschauung), e non da ragioni veramente scientifiche, la teoria difesa strenuamente assume i caratteri della pseudoscienza. Continuare ad affidarsi a un simile strumento esplicativo per interpretare la realtà appare quantomeno irresponsabile, in quanto viene spacciata come affidabile una teoria che presenta troppi e compromettenti problemi.

rischio e previsione sylos labini laterzaLa scientificità è dunque un’etichetta prestigiosa di status e non è facile da acquisire. Ne consegue che talvolta ci si auto-attribuisce uno statuto di scientificità proprio per ammantarsi di autorità. Il ricercatore Francesco Sylos Labini, fisico teorico che lavora presso il centro Enrico Fermi di Roma e redattore della rivista online ROARS[1], si è domandato nel suo ultimo libro, Rischio e previsione – cosa può dirci la scienza sulla crisi[2], se l’attuale teoria economica neoclassica che informa la politica internazionale rispetti le regole basilari del gioco scientifico. Ne segue una critica ai principi dell’economiamainstream e una disamina delle conseguenze che investono ricerca scientifica e politiche nazionali. Il quesito sarebbe dovuto sorgere in ognuno di noi dopo che la grande crisi del 2008 si scatenò investendo l’economia mondiale, senza che la teoria economica corrente fosse stata in grado di prevederla. Ma le anomalie possono essere ignorate se esiste una cintura di protezione abbastanza forte da disinnescarle, e in questo caso si può pensare all’egemonia culturale che l’economia neoclassica è riuscita a imporre negli ultimi decenni. Parlare di questi problemi diviene più che mai necessario dato che tali modelli impongono dogmaticamente una certa interpretazione della realtà (definendo quantitativamente ad esempio l’idea di benessere) generando effetti collaterali che si allargano a ogni angolo della nostra società – alle istituzioni, ai servizi pubblici, alla ricerca scientifica – e non ultimo influenzano profondamente la qualità della nostra vita. Di questo si discute nell’intervista con Francesco Sylos Labini.

L’intervista sarà pubblicata puntate su questo sito. Per  leggerla tutta si può  continuare su Micromega 

2 thoughts on “L’economia neoclassica? Una pseudoscienza

  1. Gentile Professore,
    leggendo il libro La Dignità delle Nazioni (Amazon.it Giugno 2015) e anche il Manifesto del Civismo (Amazon.it Giugno 2016si può dire che l’Economia è una scienza ma è stata definitivamente fondata solo nel Giugno 2015, data alla quale l’Economia del pensiero unico, la cui pretesa è di essere scientificamente fondata, è stata colpita al cuore dall’Enciclica Laudato si’.
    La nuova scienza economica propone un inedito sistema economico denominato Tradizionale Dinamico Rigenerativo fondato su una prassi… sperimentabile!
    Un cordiale saluto
    Dino Gerardi

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