“Nella foga di voler premiare quello che oggi sembra eccellenza, si sopprimono ricerche che potrebbero diventare la vera eccellenza di domani o dopodomani,” spiega a Millennium Francesco Sylos Labini, astrofisico del Centro Fermi di Roma. “La valutazione nazionale è una sorta di tecnologia di Stato,” aggiunge. “Si fa credere che la distribuzione dell’investimento pubblico in ricerca sia una questione tecnica, cioè oggettiva, e non una scelta politica, quale è.” Le ricadute tecnologiche sono un effetto collaterale della ricerca pubblica, specie teorica. “Per questo, nel medio e lungo periodo, è anche il principale motore della crescita economica di un paese industrializzato”.