Le bufale sui finanziamenti che soffocano l’università

Articolo Pubblicato su Il Fatto Quotidiano il 21 Maggio 2017

 

Pochi giorni fa (il 14 maggio 2017) l’ex Presidente del Consiglio, intervenendo alla trasmissione l’Arena (video qui al minuto 1:49:40) ha rilanciato una fake news che da tempo ha inquinato il dibattito pubblico sul tema dell’università e della ricerca “In Italia i fondi per la ricerca non sono più bassi, a livello pubblico, della media europea”. ’origine della fake news, senza bisogno del debunker di turno tanto in voga di questi tempi, è molto semplice: l’ex Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini intervistata dal Corriere della Sera, durante il periodo caldo della discussione di quella che (impropriamente) è passata alla storia come “Legge Gelmini” dichiarò “È risibile il tentativo di qualcuno di collegare la bassa qualità dell’Università italiana alla quantità delle risorse erogate. Il problema, come ormai hanno compreso tutti, non è quanto si spende (siamo in linea con la media europea) ma – osserva il ministro – come vengono spese le risorse destinate all’università” Il che significa che nonostante un investimento pari agli altri paesi europei la situazione dell’università e della ricerca italiana è mediocre e per questo bisogna procedere con l’infausta “riforma epocale” che porta il nome dello stesso ministro. Tuttavia all’epoca (2009), secondo i dati Eurostat, la spesa pubblica per istruzione terziaria in Italia non raggiungeva lo 0,7% del PIL contro una media Europea di circa il doppio.

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