Large-Scale Galaxy Correlations from the DESI First Data Release

We quantify galaxy correlations using two distinct three-dimensional samples from the first data release of the Dark Energy Spectroscopic Instrument (DESI): the Bright Galaxy Sample (BGS) and the Luminous Red Galaxy Sample (LRGS). Specifically, we measure the conditional average density, defined as the average density of galaxies observed around a typical galaxy in the sample. To minimize boundary effects, we adopt a conservative criterion: only galaxies for which a spherical volume of radius r, centered on them, is fully contained within the survey footprint are included in the computation. For the BGS, we construct four volume-limited subsamples in order to eliminate biases arising from luminosity-dependent selection effects. By contrast, the LRGS is approximately volume-limited by design. The resulting samples span different depths, providing an opportunity to test the stability of statistical measurements across survey volumes of increasing size. Our results show that the conditional average density follows a power-law decay, ⟨n(r)⟩∝r−0.8, without exhibiting any transition to homogeneity within the survey volume. The large statistics of the DESI samples also allow us to demonstrate that finite-size effects become significant as r approaches the boundaries of the sample volumes. Consistently, we find that the distribution of density fluctuations follows a Gumbel distribution – characteristic of extreme-value statistics – rather than a Gaussian distribution, which would be expected for a spatially homogeneous field. These findings confirm and extend the trends previously observed in smaller redshift surveys, supporting the conclusion that the galaxy distribution does not undergo a transition to spatial homogeneity within the probed scales, up to r∼400~\text{Mpc}/h.

Comments:14 pages 12 figures
Subjects:Cosmology and Nongalactic Astrophysics (astro-ph.CO)
Cite as:arXiv:2511.21585 [astro-ph.CO]
 (or arXiv:2511.21585v1 [astro-ph.CO] for this version)
 https://doi.org/10.48550/arXiv.2511.21585

La Cina Spiegata all’occidente

«È stato più volte notato come mentre la guerra e la conquista erano la maggiore industria dell’Impero romano, nonché fonte di gloria e di ricchezza, la Cina non abbia mai seguito questa strada. Ai giovani cinesi non sono mai stati proposti personaggi equivalenti ad Alessandro Magno, Giulio Cesare, Napoleone come figure da ammirare e imitare. Ai generali cinesi non venivano dedicati archi di trionfo, e non c’era alcun culto dell’eroe combattente.

L’uomo civilizzato – secondo Confucio, Laozi, Mencio e tanti altri – non fa la guerra, né usa la coercizione fisica per raggiungere i suoi scopi. Solo i barbari ricorrono a questi mezzi, ed è in risposta alle loro aggressioni che bisogna elaborare dei metodi di protezione, anche violenti, ma avendo cura di non replicare la loro mentalità e di non porsi sullo stesso piano.

L’uomo civilizzato non vince le guerre accettando la sfida sul piano della forza bruta e cercando di generarne una maggiore, bensì applicando metodi diversi da quelli del nemico, e rivolgendo semmai la forza bruta contro il nemico che l’ha prodotta».

«La Cina spiegata all’Occidente» | Pino Arlacchi

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Attualità del pensiero economico di Paolo Sylos Labini

Venerdì 23 gennaio 2026, dalle ore 10:00 alle 17:30, presso la Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Via Donizetti 26, Roma, si terrà il convegno

“Attualità del pensiero economico di Paolo Sylos Labini in occasione del ventennale della scomparsa”,

organizzato dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio e dall’Associazione Paolo Sylos Labini.

Per partecipare è necessario registrarsi scrivendo a: fondazionedivittorio@fdv.cgil.it

Il convegno sarà inoltre trasmesso in streaming.

Europe’s Technocrats Sabotage Peace Talks

October 29, 2025 – Editorial
by Francesco Sylos Labini

According to Hungarian Foreign Minister Péter Szijjártó, his European counterparts “are in a state of militarist psychosis (…) and the European Union does not seem interested in the possibility that the Budapest peace summit, proposed by Trump and Putin, could actually lead to peace. Judging by today’s speeches,” he added, “I must conclude that a significant number of European politicians will do everything — even the impossible — to prevent this summit from taking place at all.”

We have thus arrived at a paradoxical situation: European leaders are not merely opposing a specific peace plan, but even the very idea that the presidents of the world’s two leading nuclear powers could meet to seek a path toward dialogue.

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I tecnocrati d’Europa boicottano i negoziati

di Francesco Sylos Labini

Commenti

Secondo il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó, i suoi omologhi europei “si trovano in uno stato di psicosi militarista (…) e l’Unione europea non sembra interessata alla possibilità che il vertice di pace di Budapest, proposto da Trump e Putin, possa effettivamente portare alla pace. A giudicare dai discorsi di oggi – ha aggiunto – devo concludere che un numero significativo di politici europei farà di tutto, persino l’impossibile, per impedire che questo vertice si svolga fin dall’inizio”. Siamo così giunti a una situazione paradossale: i leader europei non si oppongono a un piano di pace concreto, ma addirittura all’idea stessa che i presidenti delle due principali superpotenze nucleari possano incontrarsi per cercare una via di dialogo.

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Come la Bomba ha cambiato il mondo

Il 28 gennaio di quest’anno, il celebre Bulletin of the Atomic Scientists ha spostato in avanti di un secondo il cosiddetto “orologio dell’apocalisse” (doomsday clock), che misura la distanza che separa il mondo dal disastro nucleare. Come spiega l’organismo, si tratta di un «avvertimento inequivocabile: ogni secondo di ritardo nell’inversione di rotta aumenta la probabilità di un cataclisma globale». Alla radice di questa lugubre prospettiva si situa l’arma nucleare, la cui messa a punto ad opera della squadra di scienziati appartenenti al Progetto Manhattan è considerata da molti alla stregua di un “peccato originale” inestinguibile. Cerchiamo di ripercorrere le tappe fondamentali di quel programma, individuando il ruolo effettivo svolto dai fisici nucleari che ne hanno fatto parte, assieme a Francesco Sylos Labini, fisico, saggista e dirigente di ricerca presso il Centro di Ricerca Enrico Fermi a Roma. È uno dei fondatori del blog Return on Academic Research and School (Roars), uno dei forum italiani più importanti per le discussioni sulle politiche di ricerca e istruzione superiore.

Un altro ordine mondiale è possibile?

UN ALTRO ORDINE MONDIALE È POSSIBILE?

Per favorire una riflessione collettiva, nell’ambito del ciclo seminariale permanente della Fondazione Di Vittorio, avremo ospite Massimo D’Alema intervistato da Giorgia Rombolà.

I lavori si apriranno con i saluti del Presidente FDV Francesco Sinopoli, per proseguire poi con una lettura degli scenari attuali, ad opera di Francesco Sylos Labini Matteo Caravani, autori di “Bussola per un mondo in tempesta” edito da FuturaEditrice, con l’intervento di Massimo D’Alema, intervistato da Giorgia Rombolà.

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