In Italia, come in altri Paesi occidentali, la gran parte dei mezzi di informazione è controllata da pochi gruppi editoriali che sono nelle mani degli ultraricchi: Cairo (Corriere della Sera, La7), Agnelli (Repubblica, La Stampa), famiglia Berlusconi (Mediaset), Caltagirone (Il Messaggero, Il Mattino, ecc.), Angelucci (Il Giornale, Il Tempo, Libero, ecc.). Il risultato di questa sovrapposizione tra potere mediatico ed economico è il condizionamento dell’informazione che ha comportato una perdita di credibilità e prestigio e lettori. Dal 2013 al 2020, secondo i dati di Accertamenti diffusione stampa (Ads), che molti considerano sovrastimati, i quattro maggiori quotidiani italiani (Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24 Ore e La Stampa) hanno perso tra il 44 e il 54% delle copie. Tendenze analoghe sono riscontrate in altri Paesi occidentali: nel Regno Unito nello stesso periodo i maggiori quotidiani hanno avuto un calo del 30%, mentre il Washington Post ha perso 77 milioni di dollari nel 2023 e metà dei lettori dal 2020.
Continue reading Altro che social: le fake news stanno sui giornali